
Anna Maria Chiapparo
Estraniarsi
Ogni tanto, quasi come una cura, dovremmo cercare di estraniarci da noi stessi. Non solo dagli altri che ci stanno accanto. Scuoterci come una tovaglia dalle briciole e piegarci in quattro senza far rumore. Non ascoltare più nulla... Chiudere il rubinetto delle lacrime, l'archivio dei ricordi, fare un reset dei pensieri e specialmente far tacere il cuore. L'unico che incessantemente s'ostina a parlare, parlare e parlare anche nel silenzio. Perdersi...anche solo per un attimo. Quell'attimo, forse farà la differenza nel caos della vita. (A)
Amiche
Ricordi quei
giorni di vento?
Malamotta
ci chiamava
col suo canto stregato.
Noi,
leste al richiamo,
salivamo l'erta felici.
Nell'aria
profumo di viole.
Biancospino
fioriva rovi.
Il pino cantava
una dolce canzone.
Moriva tra muri
sconnessi, la storia
del vecchio paese.
Leggende di briganti
forse mai esistiti.
Noi sedute, stanche
a guardare l'orizzonte
che un giorno
ci avrebbe divise.
L'eco riportava voci
a noi note e
spandeva nell'aria
le nostre storie.
Le eriche
coprivano le viole.
(A/C 2013)
Semplicemente donne
Da che mondo è mondo, o perlomeno da quando è nata la moda di festeggiare la donna l'8 marzo, col mitico simbolo del rametto di mimosa che se è regalato dagli uomini è ancor meglio (ndr), le più usano concedersi questo giorno da passare con le amiche, da dedicare a se stesse ecc. insomma divertendosi o rilassandosi come più piace, ma da quando sono su fb ho notato un notevole cambiamento di rotta.
Facebook lo sappiamo tutti che un po' (troppo) docet, ed allora se si alza una la mattina e dice che l'8 marzo non è più festa della donna, ma "La giornata internazionale della donna", è così. Se dice che non si debbono regalare mimose, è così; se dice che non è una festa, ma una commemorazione di defunte morte per un incendio in una fabbrica, è così; se dice che si deve andare a guardare uno spogliarello di bellimbusti, corrono tutte a farlo altrimenti non si è "in"; se si sveglia un'altra e dice che ormai è furoi moda e non si usa più, anche per salvaguardare la propria dignità, si fa così. C'è poi chi è arrivata persino a rinnegare quel povero, innocente rametto di mimosa... guarda un po', hanno scoperto che è un fiore che puzza e non è più piacevole! Meglio le rose rosse...c'è una parte di mondo femminile/femminista che non sono ancora riuscita, mio malgrado, a capire cosa intendano per parità di diritti e di lavoro...sarò antipatica ed ottusa, ma molte donne storcono il naso se le mandi a lavorare in campagna, o a far le pulizie, o le badanti... Questi lavoretti umili, lasciamoli agli extracomunitari, che è meglio! Oggi vanno di moda le quote rosa...vuoi mettere? Un bel posto in parlamento o negli alti scranni è meglio. Aivoglia a festeggiare con stipendi simili..altro che badante! Le veline, poi, non ne parliamo... è arrivata la parità anche nell'esercito e via dicendo...Siamo tutte più contente!
Per fortuna ci sono le donne che "sanno accontentarsi", quelle senza grilli per la testa che non capiscono nulla di quote rosa e si limitano ad alzarsi presto al mattino e mandare avanti famiglia e lavoro, quando ce l'hanno.
Donne operaie che lavorano di notte in fabbriche, ospedali, case di cura per anziani, spazzine, anzi "operatrici ecologiche" e donne delle pulizie che lavorano quando gli altri smontano e tornano a casa...e molte altre ancora.
Sono quelle donne che magari andranno anche a festeggiare, perchè no? Ma sono donne, semplicemente donne.
Sono mamme, mogli, amiche, sono eroine che mettono a repentaglio la loro vita per salvare un figlio.
Sono donne piene di rughe regalate dal tempo e dalla vita, che dimostrano più degli anni che hanno...
Sono donne disabili che lottano giorno per giorno, che tengono testa a compagni violenti, che studiano per migliorarsi, che piangono figli uccisi, che hanno dedicato la vita al prossimo...suore, missionarie che operano in paesi di guerra e del terzo mondo, donne del terzo mondo, considerate ancora oggetti di proprietà del marito e delle famiglie a cui hanno tarpato le ali e i sogni fin dalla nascita. Sono donne, spose/bambine/macchine per far figli e nulla più...
semplicemente donne!
E se festa dev'essere a loro quest'anno va il mio pensiero.
Auguri donne!
(Anna M. Chiapparo)
(© Tutti i diritti riservati)
Temporale d'agosto (poesia-selezionata-e-pubblicata-all-ultimo-concorso-il-federiciano-di-rocca-imperiale)
Amiche
Ricordi quei giorni di vento?
Malamotta ci chiamava
col suo canto stregato.
Noi, leste al richiamo,
salivamo l'erta felici.
Nell'aria profumo di viole.
Biancospino fioriva rovi.
Il pino cantava una
dolce canzone.
Moriva tra muri
sconnessi, la storia
del vecchio paese.
Leggende di briganti
forse mai esistiti.
Noi sedute, stanche
a guardare l'orizzonte
che un giorno
ci avrebbe divise.
L'eco riportava voci
a noi note e spandeva
nell'aria le nostre storie.
Le eriche coprivano le viole.
(Anna 20/3/2013)
Chiedilo al vento
Chiedilo al vento.
Alle sue carezza dolci
ai suoi aliti gentili
ai suoi rondò dispettosi.
Chiedi di portar brezza marina
di addolcire la calura
di mitigar intemperie
più irruente.
Chiedilo al vento
di soffiarti nei capelli
di scompigliarti l'anima
e portarne via
un pezzetto con sè.
Chiedi alla vita
di giocare col vento
di creare canzoni
di danzare su binari morti.
Chiedi,
semplicemente chiedi,
alla vita di vivere
al vento di soffiare.
(A.M.Chiapparo)